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IL WELLBEING È LA NUOVA FRONTIERA DEL BENESSERE?

Esiste una formula vincente per avere una vita piena e soddisfacente?

La felicità è un insieme di attimi spensierati o la costruzione programmatica di uno stile di vita?


Negli ultimi anni il concetto di Wellbeing è riuscito a rivoluzionare l’idea di benessere aprendo la strada ad un nuovo modo di pensare alla salute: il corpo, la mente, le relazioni interpersonali e il lavoro sono tutti ingranaggi dello stesso motore, elementi complementari ugualmente essenziali per ottenere un’esistenza felice e degna di essere vissuta.


Oggi come oggi sempre più persone sembrano soffrire di una qualche forma di depressione o disturbo mentale, complici probabilmente una vita molto più frenetica, un senso di precarietà generale e un insieme di abitudini deleterie.

Uno studio condotto dall’OMS nel 2017, tanto per chiarire le idee, ha dimostrato come più di 300 milioni di persone al mondo hanno sofferto o soffrono di problemi mentali, con un’impennata del 18% tra il 2005 e il 2015.


I motivi che inducono ad uno stato di insoddisfazione, infelicità o addirittura depressione possono essere molti e diversi, ma esistono delle strategie o delle soluzioni a lungo termine che possono essere intraprese da ogni individuo indistintamente, perché in grado di creare un equilibrio funzionale e dare una scossa all’esistenza, aiutando a costruire, tassello dopo tassello, una vita non soltanto degna di essere vissuta, ma addirittura felice.


CHE COS'È IL WELLBEING


Quando parliamo di Wellbeing intendiamo uno stato di benessere generale che riguarda diversi fattori che si intersecano. Corrisponde ad una forma di benessere fisico e psicologico supportato, però, anche dal benessere sociale, finanziario e lavorativo di un individuo, capace di sviluppare e sfruttare al meglio le proprie capacità cognitive ed emotive in ogni ambito della vita.



BENESSERE FISICO


Quando parliamo di benessere fisico non ci riferiamo esclusivamente all'assenza di malattie o ad una body shape specifica. Il benessere fisico è un qualcosa di molto più complesso che riguarda l'essere al sicuro, al riparo e in buona salute, un concetto profondamente connesso anche con la salute mentale ed emotiva.


Sono molti gli studi che dimostrano l’interconnessione profonda che esiste tra lo stato di salute mentale e quello fisico: lo stress, l'ansia o una vita eccessivamente sedentaria o sregolata, ad esempio, esercitano un grande impatto anche sugli organi interni, perché tendono ad aumentare la pressione sanguigna e a diminuire le funzioni immunitarie, sconvolgendo così i fisiologici equilibri chimici.


Ma come si può raggiungere un buono stato di salute fisica che ci faccia stare bene anche mentalmente?


Per aumentare lo stato di salute fisica è necessario prestare attenzione alle abitudini quotidiane e cercare di eliminare il più possibile tutta quelle serie di attività negative o poco funzionali al nostro benessere iniziando, al contrario, ad ascoltare i nostri bisogni come individui.


Non si tratta di avere una vita ascetica, ma di valutare in modo olistico il nostro stile di vita e cominciare a prenderci cura del nostro corpo con alcuni, fondamentali, accorgimenti.


STILE ALIMENTARE SANO ED EQUILIBRATO


La diet culture è una delle ossessioni della nostra società, ma troppo spesso è associata unicamente al dimagrimento o alla forma fisica e non al nutrimento del corpo, come se un corpo magro fosse sempre un modello di salute e di benessere.


Avere un peso forma nella norma è senza dubbio necessario per stare bene e per prevenire numerose malattie, ma l’obiettivo principale da tenere a mente quando si sceglie un regime alimentare non dovrebbe essere esclusivamente quello di sfoggiare una linea perfetta, quanto di iniziare ad ascoltare il proprio corpo e a nutrirlo con dei cibi ricchi di elementi salutari.


Soltanto una dieta equilibrata e sana ci aiuterà ad avere il giusto apporto energetico e un perfetto equilibrio: ridurre al minimo i pasti o saltarli non soltanto non è funzionale al raggiungimento dei nostri obiettivi di fitness, ma non servirà neppure ad aumentare il nostro stato di benessere.

Mangiare tanto per sfamarsi o preferire alimenti altamente trasformati o ricchi di additivi chimici, allo stesso tempo, non ci darà quel contributo energetico giornaliero necessario per stare al meglio e svolgere tutte le nostre attività quotidiane con la giusta carica.


Un’alimentazione sana e bilanciata, al contrario, ci permette di trovare il vero benessere psicofisico e avrà un impatto positivo su ogni singolo aspetto della nostra vita.


Diverse ricerche scientifiche, per esempio, sottolineano come uno scarso apporto di Vitamina D è correlato a disturbi come quello ADHD, il disturbo dell’attenzione.


I dati di uno studio del 2019 del National Health and Nutrition Examination Survey hanno largamente dimostrato come le persone che soffrono maggiormente di insonnia introducevano attraverso i pasti una quantità insufficiente di vitamine A, D e B1 e una quantità molto bassa di magnesio, di niacina, calcio, zinco e fosforo, tutti elementi presenti in cibi freschi e naturali.


Insomma, pensare di risparmiare tempo o soldi consumando soltanto cibi precotti, panini e altri alimenti express può davvero intaccare il nostro stato di benessere e avere delle ripercussioni notevoli non soltanto sul nostro aspetto, ma sul nostro stato di salute generale.


ATTIVITÀ FISICA

Svolgere attività fisica per almeno 30/40 minuti al giorno non è essenziale unicamente per ottenere una buona linea o un peso forma “ideale” e in linea con gli standard della società.


Dovremmo iniziare a muoverci e a praticare dell’esercizio perché è questa la chiave per stare bene e per favorire salute e benessere personale nel breve e nel lungo termine.


Non soltanto l’attività fisica ci permette di secernere una buona quantità di endorfine (le molecole prodotte dall’ipotalamo che inducono un senso di benessere generale) e quindi di godere di un generale buon umore.


È stato ampiamente dimostrato che l’attività fisica aiuta anche a prevenire un gran numero di disturbi e malattie: migliora la tolleranza al glucosio e riduce il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2, previene l’ipercolesterolemia e l’ipertensione, riduce i livelli della pressione arteriosa e del colesterolo, diminuisce il rischio di sviluppare diverse malattie cardiache e il rischio di morte prematura, in particolare quella causata da infarto e altre malattie cardiache.


Previene e riduce l’osteoporosi e il rischio di fratture, ma anche i disturbi muscolo-scheletrici (per esempio il mal di schiena), aumenta la massa ossea sia in soggetti con densità ossea normale, sia osteopenici, diminuisce l’uso di analgesici e migliora l’abilità funzionale nelle attività della vita quotidiana.


Riduce i sintomi di ansia, stress e depressione, facilita la gestione dell'ansia e delle situazioni stressanti, previene, specialmente tra i bambini e i giovani, i comportamenti a rischio come l'uso di tabacco, alcol, diete non sane e atteggiamenti violenti e favorisce il benessere psicologico attraverso lo sviluppo dell'autostima e dell'autonomia.


L’attività fisica è poi largamente associata al ciclo del sonno. Studi condotti dalla Penn State University dimostrano come “gli effetti benefici dell'esercizio fisico e del sonno vanno di pari passo e che i comportamenti a rischio per la salute, come la sedentarietà, influiscono anche sul riposo notturno", piega ancora Orfeu Buxton, professore di salute comportamentale che "incoraggiare le persone a impegnarsi maggiormente nell'attività fisica e in comportamenti che favoriscono la regolarità del sonno può aiutarli a migliorare la loro salute generale".


Insomma, tutti questi motivi dovrebbero bastare per farci comprendere quanto una mezz'ora di attività fisica al giorno possa cambiare radicalmente la nostra esistenza e stravolgerla positivamente.


RIPOSO E SONNO


Autorevoli riviste scientifiche hanno dimostrano che i disturbi del sonno precedono, accompagnano e seguono i disturbi mentali in tutte le loro fasi.

L’articolo “Stress e insonnia” pubblicato sul numero 2/2018 della rivista SIMG evidenzia come la riduzione della quantità e qualità del sonno è spesso il primo segnale di una patologia somatica acuta o cronica o di altre condizioni di sofferenza il cui esito è invariabilmente la patologia psichiatrica.

Il sonno è il principale regolatore dei più importanti ritmi biologici cardiovascolari, neuroendocrini e riproduttivi, per questo l’alterazione significativa di tale funzione, reiterata nel tempo, produce rilevanti effetti sull'equilibrio psico-fisico della persona, compromettendone l’efficienza funzionale globale, sino a predisporre all'insorgenza di patologie organiche e psichiche nonché di disturbi della fertilità.

Gli effetti cumulativi a lungo termine dell’alterazione della durata del sonno e degli altri disturbi del sonno sono stati associati anche a deficit cognitivi significativi (in assenza di sintomi depressivi) con riscontri nelle aree della attenzione, working memory, memoria episodica, problem solving.

Dormire una quantità di ore opportuna per notte (tra le 7 o le 8 ore) non è fondamentalmente soltanto per il riposo in sé, ma è centrale per il nostro benessere generale e per la salute mentale e psicologica come individui.

E senza uno stato di benessere fisico, come abbiamo evidenziato, è impossibile ottenere anche un buon stato di benessere psicologico ed emotivo.



BENESSERE PSICOLOGICO E INTELLETTUALE


Il benessere psicologico deriva dalla connessione e dall'armonia tra la nostra vita interiore e il mondo esteriore. In altre parole è il sentimento di appartenenza e connessione con il mondo, la sensazione che facciamo parte di qualcosa di più grande e più importante delle problematiche, dello stress e delle sfide della vita quotidiana.


La nostra esistenza dovrebbe essere guidata dai valori, principi e credenze propri per essere espressa al suo meglio, anche se il mondo contemporaneo sembra allontanarci sistematicamente dal raggiungimento del benessere interiore, spingendoci a focalizzarci su altri aspetti della vita.


Ma solo coltivando principi creativi come compassione, amore, perdono, accettazione, fiducia, gentilezza, empatia, altruismo, gioia e appagamento nelle nostre vite, aiutiamo a promuovere la nostra salute interiore e la salute interiore degli altri.


Gli esseri umani sono naturalmente curiosi. Sappiamo che l'apprendimento permanente aiuta a migliorare il nostro stato di benessere: un'apertura a nuove idee e una partecipazione attiva alle esperienze accademiche, creative e culturali accresce il nostro bagaglio e per questo anche il nostro stato di salute.


Il neuroscienziato Estanislao Bachrach, nel suo celebre libro “Il cervello geniale”, evidenzia come l’apprendimento costante modifica significativamente il nostro cervello e la sua rete di connessioni.

L'uso della memoria, dell'immaginazione e di altre facoltà cognitive per comunicare, risolvere problemi, creare nuove idee e pensare migliora in modo critico il benessere, mentre lo stress provocato dalla disattesa del nostro bisogno di controllo sulla realtà produce delusione e insoddisfazione.

La creatività può essere favorita soltanto in quei momenti in cui riusciamo a silenziare la parte razionale del nostro cervello e ascoltare quella legata ad emozioni e intuizioni, l’unica in grado di generare idee creative.


Lo sviluppo di abilità per scopi pratici utili o semplicemente per il proprio interesse migliora il benessere in vari modi. Che si tratti di artigianato, del suonare uno strumento musicale, giocare, risolvere enigmi, parlare in pubblico, cucinare, praticare attività all'aperto o qualsiasi altra cosa, lo sviluppo di conoscenze e abilità è un bene per il proprio cervello e per la salute tutta.



BENESSERE SOCIALE


Gli esseri umani sono creature sociali reciprocamente dipendenti. Per stare bene le persone devono amare ed essere amate, poiché è profonda in noi la necessità di appartenere ad un qualcosa e di essere connessi.


La peggior forma di punizione per animali sociali come noi esseri umani è senza dubbio il confinamento solitario. Le persone che sono in isolamento per lungo tempo subiscono dei danneggiamenti psicologi che possono manifestarsi anche con allucinazioni, attacchi di panico, stato di paranoia, riduzione del controllo degli impulsi, ipersensibilità a stimoli esterni e difficoltà nel pensare, nella concentrazione e nella memoria.


Molte persone non riescono a gestire la solitudine per un lungo periodo di tempo perché, come precedentemente detto, abbiamo bisogno di altri individui per rimanere letteralmente sani di mente.


I fattori di intelligenza sociale, tra cui intelligenza emotiva, morale, educazione, empatia, adattabilità e altruismo, sono importanti da coltivare per il benessere sociale e hanno una ricaduta anche sul nostro stato di salute: è statisticamente dimostrato che le persone con buone connessioni sociali tendono ad essere più sane e a vivere più a lungo.


La salute sociale deriva da contatti interpersonali regolari e positivi con la famiglia, gli amici, i vicini, al lavoro come a scuola, ma possono anche provenire da società sportive, gruppi di comunità, organizzazioni di volontariato, chiese, partiti politici, gruppi di interesse speciale e hobby, ecc.


Il "La perdita di felicità nelle democrazie di mercato", l'autore Robert E. Lane, professore emerito di scienze politiche a Yale, ha scoperto che gran parte della ricerca condotta sul capitale sociale degli ultimi anni mostra come i legami sociali non incidono solo sulla nostra salute personale, ma anche sulla salute dell’intera società. Osserva anche che all'aumentare della prosperità in una società, la solidarietà sociale diminuisce e in questo caso a diminuire è anche la stessa felicità, come in un circolo vizioso difficile da rompere.


Evidentemente una società ricca e dedita unicamente al lavoro non sarà una società sana e funzionale. La vita è costellata da troppi obiettivi, sogni e speranze per essere confinata unicamente in un ambito, anche se è quello che ci porta via più tempo e più energie.


Ma anche il lavoro può essere e diventare un modo per riappacificare mente e corpo e benessere psicologico e benessere sociale, servendosi, ad esempio, del metodo Wellbeing.


BENESSERE ECONOMICO E LAVORATIVO


Al giorno d’oggi sembra difficile trovare qualcuno che consideri il proprio lavoro come una vera e propria vocazione.


Per essere percepito come vocazione, il lavoro dovrebbe essere allineato con interessi e valori, in grado di farci esprimere talenti, punti di forza e abilità. Al contrario, troppo spesso ciò che ci impegna per 8 o anche più ore al giorno non sembra essere un mezzo di realizzazione, ma una fonte di stress, di ansia e di insoddisfazione. Il benessere psicologico e il mondo del lavoro sembrano essere ancora molto distanti.


Lo stress da lavoro correlato è stato addirittura definito come patologia dall'Accordo Europeo del 2004, in quanto manifestazione evidente di disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale. I titolari d’azienda sono obbligati dal 2010 a condurre delle indagini per comprendere lo stato di salute dei propri dipendenti e migliorare le condizioni di lavoro con interventi tempestivi.


Spesso, però, molti datori di lavoro pensano di poter arginare questi “effetti collaterali” semplicemente elargendo premi in denaro e/o promozioni, sicuramente importanti per raggiungere una stabilità economica, ma efficaci soltanto in maniera limitata.

Tutti hanno bisogno di pagare le bollette e avere una ricchezza materiale sufficiente, ma questo tipo di misure, prese singolarmente, non sono in grado di aumentare il grado di benessere generale e incidere profondamente nella vita degli individui.


Un individuo triste e insoddisfatto sarà un dipendente poco motivato e inattivo e non porterà alcun tipo di vantaggio all'azienda. Al contrario, è molto più probabile che si darà spesso malato, mostrerà uno scarso impegno nei suoi compiti e una produrrà una minore rendita generale.

L’interesse per la sfera personale e quindi per la vita privata dei dipendenti garantisce, al contrario, una maggiore collaborazione tra le parti e una grande propositività, favorendo i singoli e l’intera azienda in modo inedito e inaspettato. Per questo le aziende più innovative al mondo, a partire dagli Stati Uniti, hanno già da tempo messo in campo nuovi strumenti per migliorare l’ambiente di lavoro e creare delle condizioni ottimali per la salute e il benessere degli individui, non più semplici lavoratori da sfruttare ma soggettività con bisogni da soddisfare.


Negli ultimi anni si sta investendo con maggiore insistenza proprio sul welfare aziendale per colmare dei gap che sembravano insormontabili. La nuova edizione della Salary Guide, Hays ha approfondito con una ricerca mirata in che modo le aziende stanno investendo per favorire il benessere aziendale: le aree più coinvolte risultano essere “medicina e salute” (70%), “previdenza integrativa” (44%), “cultura e tempo libero” (41%) e “servizi per la famiglia” (31%).


Ma per garantire il successo di un’azienda e migliorare davvero le prestazioni e il benessere degli individui, un’azienda non può appoggiarsi unicamente al welfare aziendale.



WELLBEING AZIENDALE


Il welfare aziendale è una realtà già consolidata che sta già mostrando i suoi benefici.

Uno sguardo più attento, però, ci mostrerà come si è ancora molto lontani dall’idea di Wellbeing, nonostante tutti gli studi abbiamo dimostrato come un’azienda attenta al benessere generale del lavoratore sia automaticamente un’azienda più efficiente.

Solo il 17% delle imprese italiane, al momento, offre ai propri dipendenti servizi per allineare e stabilizzare corpo e mente.


Il metodo Wellbeing è una forma di upgrade del welfare aziendale: significa permettere ai propri collaboratori di stare bene a 360° e dunque lavorare meglio, incrementando la produttività dell’azienda e accrescendo la sua competitività. L’aumento di energia e motivazione dei singoli aiuterà la produttività, ad affrontare meglio i cambiamenti organizzativi e l’operatività ordinaria e creerà un maggiore coinvolgimento dei collaboratori nella realtà aziendale.


Dedicare del tempo ai propri dipendenti e alla loro salute permetterà loro di sentirsi valorizzati come persone e non semplicemente come lavoratori, instaurando così anche un più alto grado di fiducia nell'azienda.



Il gruppo Generali, la compagnia italiana di assicurazioni conosciuta e operante in tutto il mondo, propone ai propri dipendenti diverse iniziative per promuovere il modello Wellbeing. In Italia come in Serbia, Ungheria, Brasile e Argentina i dipendenti di Generali godono di alcuni servizi che trasformano radicalmente la loro esperienza lavorativa e personale. Viene data loro la possibilità di seguire gratuitamente dei corsi di yoga per arginare lo stress, di partecipare ad eventi che promuovono salute e prevenzione, di frequentare palestre multifunzionali nei luoghi di lavoro in cui è possibile allenarsi gratuitamente o cliniche nutrizionali per scegliere di mangiare meglio e consapevolmente, aiuti per smettere di fumare, terapie anti stress


In generale, benefit e servizi andrebbero studiati in ogni azienda senza trascurare allo stesso tempo la possibilità di ridurre l’orario di lavoro e creare degli ambienti più consoni e comodi che favoriscano anche uno scambio maggiore tra colleghi. Un ambiente confortevole, infatti, può portare ad un nuovo benessere per la persona: inserire postazioni comode ed ergonomiche o considerare la salubrità dell’aria installando degli impianti di riscaldamento a norma sono piccoli accorgimenti che però possono avere un impatto significativo per i lavoratori e per il loro rendimento.


Le mense aziendali potrebbero iniziare a proporre cibi sani ed equilibrati per favorire una maggiore consapevolezza alimentare e aumentare lo stato di benessere fisico e quindi, come abbiamo sottolineato, anche mentale. Le aree comuni potrebbero essere ripensate per favorire lo sport, la socialità, la meditazione o attività ricreative, come ascoltare la musica o giocare. Uno sforzo ulteriore dovrebbe essere preso in considerazione per favorire la sostenibilità ambientale, creando awareness su iniziative volte a promuovere scelte più ecologiche e sostenibili dentro e fuori l’azienda.


Insomma, il Wellbeing è davvero la nuova declinazione del benessere e della salute in ogni sua manifestazione, perché ci aiuta a progredire come individui in un contesto sociale più ampio e a considerare il nostro stile di vita in modo olistico.


Le aziende più coraggiose dovrebbero iniziare a sperimentare nuovi modelli di lavoro e rovesciare il sistema di priorità imposto finora per favorire non soltanto la salute e la felicità dell’individuo/lavoratore, ma una nuova prosperità destinata a durare e a cambiare profondamente la collettività.



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Bibliografia


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Biddle, S.J.H., Fox, K.R., & Boutcher, Physical activity and psychological well-being, S.H., 2000;


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Lund Nilsen, T.I., & Vatten, L.J., Prospective study of colorectal cancer risk and physical activity, diabetes, blood glucose, and BMI: exploring the hyperinsulinemia hypothesis, 2001.


Mental Health Action Plan 2013-2020 © World Health Organization 2013


Robert E. Lane, The Loss of Happiness in Market Democracies, New Haven: Yale University Press, 2000;


Stress e sonno, Simg, Maggio 2018.




Sitografia


https://www.eurekalert.org/pub_releases/2019-06/asfn-slp053019.php


https://news.psu.edu/story/575392/2019/05/22/research/exercise-may-help-teens-sleep-longer-more-efficiently


https://www.giornaledellepmi.it/hays-salary-guide-2019-welfare-e-wellbeing-aziendale-stanno-ridisegnando-un-nuovo-modello-lavorativo/

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